Reflusso gastroesofageo: cos’è e quali sono le ultime cure

2022-12-06 16:31:17 By : Mr. Robin You

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Bruciore di stomaco, dolore toracico, rigurgiti sono i sintomi più noti del reflusso gastroesofageo, ovvero la risalita del materiale acido dallo stomaco all’esofago. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, 1 persona su 3 ne soffre e le probabilità di comparsa crescono con l’aumentare dell’età, sebbene ne soffrano di frequente anche neonati e donne in gravidanza. 

Approfondiamo l’argomento con il Prof. Pier Alberto Testoni, specialista in Gastroenterologia, Chirurgia dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva della Casa di Cura La Madonnina.

“Il reflusso gastroesofageo è una condizione in cui il contenuto dello stomaco risale nell'esofago in una quantità e frequenza tali che questo non riesce a liberarsene ed autopulirsi in maniera efficiente - spiega il Prof. Testoni -. Ciò si verifica quando la valvola inferiore (sfintere esofageo inferiore) dell’esofago non funziona correttamente, determinando una risalita del materiale dallo stomaco”.  

Il reflusso viene favorito dalla presenza di un’ernia iatale, ovverosia una fuoriuscita dello stomaco tramite un’apertura del diaframma (iato).

Un po’ di reflusso, soprattutto dopo i pasti, è da considerarsi normale, ma se si manifesta una sintomatologia frequente o che diventa cronica, allora si parla di Malattia da Reflusso Gastroesofageo (MRGE o GERD in Inglese). In particolare, si differenziano:

In generale, la sintomatologia del reflusso gastroesofageo può essere riassunta in:

In alcuni soggetti, che presentano anche manifestazioni cliniche importanti, il reflusso gastroesofageo può determinare complicanze come: 

Oltre alla dieta e a un corretto stile di vita, la modalità classica per il trattamento del reflusso gastroesofageo prevede l’uso di farmaci (antiacidi, alginati, inibitori di pompa protonica, antagonisti dei recettori H2, procinetici, etc.) che spesso vanno utilizzati per lunghi periodi della vita del paziente e agiscono principalmente per: 

Attenzione, però, perché questi farmaci possono:

L’intervento chirurgico può rappresentare una soluzione al reflusso gastroesofageo nei casi in cui si abbia l’esigenza di:

Il Gold standard per sopperire alla valvola esofagea non correttamente funzionante è la fundoplicatio, effettuata con varie tecniche (come la Nissen, la Toupet e la Dor) che, andando a piegare  il fondo dello stomaco, permettono di creare una neovalvola di 360°, 270° e 180°. 

In alcuni casi a questa procedura si associa anche una iatoplastica per correggere l’ernia iatale. Tuttavia, l’operazione, effettuata in anestesia generale e della durata che può variare da 1 a più ore, può scoraggiare il paziente per:

Un’alternativa  alla chirurgia per sopperire alla valvola esofagea non correttamente funzionante è la fundoplicatio transorale con dispositivo Esophyx®: una tecnica endoscopica che prevede la piegatura del fondo dello stomaco con uno speciale dispositivo monouso che viene introdotto dalla bocca. 

Questa particolare procedura segue gli stessi principi della metodica chirurgica Nissen, che vede la piegatura del fondo gastrico, cioè la sezione più alta dello stomaco, attorno all’esofago, creando una nuova valvola che impedisce la risalita del materiale gastrico, ma in questo caso la plicatura viene effettuata all’interno dello stomaco e non viene effettuato alcun taglio.

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